lunes, 22 de junio de 2020

CRISTO CRUCIFICADO (in italiano)

CRISTO CROCIFICATO

Intaglio fiammingo realizzato tra il 1513 e il 1522 in legno di quercia policroma, che misura 57 cm di altezza e 51 di larghezza. È una taglia solida con le braccia aggiunte con una spina di pesce. La scultura della corona di spine si distingue per il suo grande volume. È attualmente nell'area del Battistero.

Questa scultura segue il tipo iconografico gotico del Cristo morto sulla croce, riproducendo con lievi variazioni il modello dell'immagine più grande del Cristo dei Mulatti della parrocchia madre di El Salvador e la sua replica più piccola del Museo. de Arte Sacra Do Funchal a Madeira, che apparteneva al tempio del convento di San Francisco.

Tendenza alla verticalità della sua figura rigida, appena distorta dall'inclinazione della testa caduta frontalmente sulla spalla destra e dalla leggera arcata della gamba sinistra per attraversare il piede sotto la mano destra flessa, rendendo così difficile il trasferimento di entrambe le sovrapposizioni da un solo chiodo, ma anche nella leggera inclinazione delle braccia rispetto alla direzione orizzontale del patibolo o della traversa da cui si estendono quasi perpendicolarmente, il che gli conferisce un aspetto peculiare di assenza di gravità nonostante la forte carnagione del suo piccolo corpo.
Le caratteristiche della sua pienezza facciale e l'aspetto doloroso già mitigate dalla placida placidità della morte, con gli archi superciliari raddrizzati verso l'inizio del suo ampio naso con la punta smussata e le guance sporgenti, contornando le orbite profonde in cui sono impiantati quegli occhi sporgenti ora nascosto dietro le palpebre, una bocca inespressiva con labbra sottili, baffi incipiente e una barba quasi diritta con la tipica forchetta biforcuta alle sue estremità. Capelli scuri pettinati con una separazione nel mezzo e cinti dalla voluminosa treccia regolare dei rami di biancospino della corona lacerante che è saldamente racchiusa fino a coprire il centro della fronte, incorniciando l'ovale del viso con ampie onde tirate indietro a livello di le tempie, mentre si diffonde in sinuose ciocche sul petto dalla parte opposta.

Questo pezzo potrebbe essere identificato con quel "povero piccolo Christo", inchiodato su una croce "in legno e con il suo fogliame di piombo scolpito, che è dorato", che formava un Calvario con due sculture di "Madonna Addolorata" e di San Juan Evangelista "fiancheggiandolo all'interno di" una scatola di legno ", nella parte anteriore dell'altare maggiore del vecchio eremo di San Miguel Arcángel de Tazacorte, dove occupava lo spazio tra il medio" Crucifixo de bulto "collocato in al centro del livello superiore e il gruppo scultoreo seduto di "Nostra Signora Sant'Anna con la Madonna con il Figlio in braccio alla destra".

Tuttavia, l'esistenza di un simile Crocifisso era già stata brevemente registrata in occasione della visita ad esso fatta, sabato 13 dicembre 1522, da Fray Vicente Peraza, vescovo di Tierra Firme del Dairén, perché nel breve rapporto della loro Gli articoli includevano quel "piccolo crocifisso dorato con Sant Juan e Nuestra Señora, collocato in un tabernacolo coperto da un belo di seta"